Può sembrare strano ma le persone danno molta importanza ad essa. Dico che può sembrare strano perché secondo me ad oggi la privacy praticamente non esiste più. Postiamo costantemente foto o “stati” su tutti i social, ci iscriviamo a 200 newsletter cedendogli i nostri dati, siamo costantemente monitorati su qualsiasi sito web che frequentiamo ma, quando ci troviamo difronte ad una scritta “privacy garantita al 100%” ci sentiamo sicuri.
Dico questo in seguito ad un A/B test condotto su una landing dove è stata inserita solamente una piccolissima scritta sotto la call to action.
Qui di seguito hai le immagini a confronto.
Come puoi notare (ok, forse le immagini sono troppo piccole, ma fidati di me😁), sotto la call to action della seconda landing page c’è la dicitura “100% privacy guaranteed. Unsubscrible at any time”.
Beh il risultato è di facile previsione, la presenza del messaggio di garanzia di riservatezza ha aumentato il tasso di sottoscrizione del 35% e la fiducia è salita al 99,9%[1].
Il perché è molto semplice, siamo tutti spaventati dalle conseguenze che si possono verificare in seguito ad una sottoscrizione; ci poniamo domande che spaziano dal “mi ruberanno l’identità?” fino alle più soft “sarò bombardato da spam e chiamate?”. Queste paure a mio avviso assurde, visto che sui social forniamo molto più di un semplice indirizzo mail, hanno portato le persone a fidarsi maggiormente della pagina con la garanzia di riservatezza posta sotto la CTA.
Questo test ha fatto venir fuori una caratteristica che la maggior parte degli utenti online ha, ovvero la paura. È molto importante avere ben chiaro questo, proprio per capire come e quando il cliente va rassicurato, portandolo così alla conversione.
“Capire il punto in cui nel visitatore può sorgere questo sentimento di paura ti permetterà di diminuire il tasso di abbandono”
Uno dei vantaggi di Landing Pages Manager è quello di poter monitorare tutti gli analytics del sito. Questo ti permette di valutare dei parametri che sono fondamentali per raggiungere la perfezione.
Il test sopracitato ti deve servire da stimolo per il raggiungimento della perfezione; devi porre molta attenzione al funnel di conversione, analizza dove e quando il cliente abbandona la tua landing e cerca di capire il perché.
“Con Google Analytics collegato a Landing Pages Manager hai la possibilità di monitorare le pagine di uscita e analizzare il flusso di comportamento. Questi dati ti permettono di capire dove il cliente esce dalla tua landing e se ci ragioni su, anche il perché escono. L’analisi dei dati è quello che farà di te un vincente!”
Solo attraverso una costante analisi dei dati e degli A/B test puoi puntare alla perfezione, proprio perché riuscirai a capire il modus operandi del tuo utente medio, individuando quegli elementi, come la privacy ad esempio, che portano l’utente stesso a sentirsi sicuro spingendolo verso la conversione.
L’A/B test sopracitato è stato condotto da behave.org, sito che si occupa proprio di svolgere questi test sull’usabilità delle pagine web.
“Concludendo, il consiglio che mi sento di darti è quello di sperimentare. Con Landing Pages Manager hai la piena autonomia nella gestione della pagina, perché non sfruttarla? Analizza i dati, comprendi le paure e le incertezze dell’utente e poni rimedio. A volte una semplice frase sotto una CTA può fare la differenza”.
Secondo il filosofo Epicuro, è “nella rimozione di ogni dolore” che raggiungerete “la grandezza del piacere”.
Badate bene a cosa scrivete e cosa omettete, è proprio questo che farà la differenza.
E voi avete mai provato a fare questo tipo di test? Che risultati avete ottenuto?
Per maggiori informazioni o per una consulenza non esitate a contattarci!
[1] https://www.behave.org/case-study/guarantee-privacy-not/