In “Storia di un corpo”, Daniel Pennac racconta un passaggio fondamentale della vita di un giovane maschio adolescente. Quando, inspiegabilmente e quasi senza nessun preavviso, una meravigliosa ragazza che ha guardato sempre da lontano e con grande soggezione, si interessa a lui, giovane, insicuro e pieno di complessi. Si domanda “ma figurati se questa splendida ragazza può mai interessarsi ad uno come me? Ci sono un sacco di altri ragazzi molto più alti, forti, intelligenti”… e avanti con la denigrazione.
Ma lei ha scelto proprio lui. Perché?
E’ capitato anche a voi? Non vi ha aiutato a ritrovare un po’ di autostima perduta – tra brufoli, prime esperienze di lavoro, servizio militare, esami universitari e altro ancora -, sconfiggere la trasparenza che le ragazze sembravano riservarvi?
Non esistevano ancora i PC o non erano ancora così diffusi, niente cellulari, niente Big Data, ma esistevano le Pagine Gialle. Il database di allora era un mattone di 5 kg di carta gialla.
Altro strumento di conservazione era l’agenda, che in fondo riportava una veloce rubrica. I più evoluti possedevano una Rubrica ad anelli con fogli mobili e intercambiabili. Perdere o rovinare questi strumenti era un disastro di proporzioni incalcolabili.
Un po’ quello che succede a tutti noi quando ora, per una ragione o l’altra, perdiamo la nostra rubrica sullo smartphone.
Ma la domanda lasciata in sospeso è: perché lei ha scelto proprio lui?
E la seconda domanda è: perché, da quel momento, lui non è più stato lo stesso?
Pennac ci dice che per un uomo, trovare il suo baricentro in una donna, essere il prescelto, l’unico tra 3/4 miliardi di uomini, è una botta di autostima immensa, che appaga l’ego a dismisura pari (e qui arrivo al senso di questo articolo) al trovare, o meglio, essere trovati da un potenziale cliente.
Essere scelti da una ragazza tra 3/4 miliardi di altri esseri umani è più facile che essere scelti da un cliente?
Ma la domanda è ancora: perché questo cliente ha scelto proprio la nostra azienda?
E perché da quel momento la nostra azienda non è più stata lo stessa?
La vita è spesso intrecciata con il nostro lavoro.
La splendida ragazza dopo un po’ vi pianta per un altro e voi restate soli a ripetervi le stesse domande, ma un po’ meno di prima. L’essere umano, infatti, trae spunto dalle esperienze e le esperienze sono alla base della nostra crescita.
Se abbiamo fatto esperienza del come e del perché quella ragazza o quel cliente hanno scelto proprio noi, avremmo fatto un bel passo avanti. Trasferire queste esperienze in un bel DATABASE sarà un passo avanti ancora migliore: la memoria, infatti, fa brutti scherzi e la ragazza che abbiamo conquistato dice di averci conquistato, il cliente che dite avervi scelto dice che è stato un errore.
Nella nostra memoria i dati vengono elaborati e modificati, in un DATABASE no.
Possiamo così raccontarci che il nostro primo rapporto sessuale è stato fantastico e che lei si è abbandonata completamente.
Possiamo raccontare che il nostro primo cliente è rimasto stupefatto dalla nostra creatività e ha condiviso totalmente il nostro approccio.
Spesso a queste affermazioni non corrisponde la verità.
Per costruire un DATABASE ci vuole:
- Onestà
- Capacità
- Coerenza
- Applicazione
L’onestà è alla base di qualsiasi relazione, non potete creare un database infilandoci dentro qualsiasi cosa, o peggio acquistando dati a casaccio. Gli uomini amano i rapporti pericolosi, così come le aziende si procurano Database pericolosi o Database a pagamento, un po’ come si fa con le Prostitute. Pago quindi posso. A volte è una scorciatoia necessaria, ma….
La capacità è elaborare i dati, interpretarli e utilizzare le informazioni. “I dati diventano una stampella che supporta ogni decisione, paralizzando l’azienda”, ma devono essere utilizzati da persone capaci e diffusi nell’azienda a supporto di attività ben precise.
La coerenza è tutto. Spesso i DATABASE ci portano in giro, un po’ come una bella ragazza al parco. Non abbiamo una meta precisa e non sappiamo bene dove stiamo andando. Il fascino di alcune interpretazioni ci procura capogiri, come il fascino femminile. Perdiamo la trebisonda o peggio ancora perdiamo l’orientamento.
Applicazione, è un termine un po’ desueto, ma fondamentale in ogni attività. Se vuoi conquistare una ragazza devi applicarti (a meno che tu o la tua azienda non siate il bellissimo di turno o il Google di turno). Tempo, costanza, perseveranza, testardaggine, sono gli ingredienti alla base di qualsiasi successo.
Chi è passato indenne dal primo amore e dal primo cliente e ha costruito il proprio successo, sa bene che l’unione tra i Dati, gli strumenti e le persone sono il mix perfetto per conquistare le aziende e le belle ragazze.
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