Sicuramente vi avranno invitato, o avrete invitato qualcuno, a vedere il film con Ryan Gosling (fresco vincitore dell’Oscar…anzi no, scusate), e vi sarà capitato di dire sì ad un vostro amico e di rifiutare l’invito di un altro. Sulla base di cosa si prendono queste decisioni? Cosa vi spinge a compiere un’azione piuttosto che un’altra? Ok, la componente umana in questo caso è fondamentale, ma quando siamo davanti ad un sito e dobbiamo cliccare sulla call to action, cosa ci spinge a farlo? E soprattutto, come possiamo spingere un cliente a terminare un’azione iniziata in precedenza?

Ci viene in aiuto un A/B test condotto da Vodafone, la quale ha inviato delle mail a quelle persone che avevano inserito un prodotto nel carrello, ma poi avevano abbandonato il sito senza completare l’acquisto.

Il brand in questione ha suddiviso equamente le mail tra i clienti utilizzando lo stesso formato, ma differendo solo per la CTA. In una c’era la scritta “torna in Vodafone” mentre nell’altra “completa l’ordine”.

La seconda ha riscosso molto più successo rispetto alla prima, generando un forte aumento dei clic e quindi, indirettamente, anche delle conversioni.

Ma quale componente ha fatto maggiormente la differenza?

Vi spiego il meccanismo che c’è dietro con una breve storia: appena uscito La La Land eravate molto curiosi di andare al cinema chiedendovi: “meriterà tutte quelle candidature agli Oscar?” o “sarà veramente così bello come dicono?”.

Passati un po’ di giorni, però, il desiderio tende ad affievolirsi, altri impegni vi distraggono e il film passa in secondo piano. Ed è qui che entra in gioco la Call to Action: da un lato avete un amico che vi propone di andare al cinema questo fine settimana, mentre dall’altro lato avete un amico che vi invita ad andare a vedere La La Land.

È sottinteso che tutti e due ti vogliono portare a vedere lo stesso film, visto che non si parla d’altro, ma la seconda proposta è la migliore, e così come per la call to action “completa l’ordine”, viene preferita per delle caratteristiche in particolare:

  • È rilevante!
  • Riattiva nella vostra mente un’azione che volevate compiere.

Allo stesso modo le persone che hanno aggiunto un prodotto al loro carrello, ma poi sono uscite dal sito, molto probabilmente si sono distratte, avevano altre cose a cui pensare o, molto probabilmente, non erano pronte in quel momento a completare l’acquisto.

Ricontattarle semplicemente non basta, è fondamentale che qualcosa li riporti esattamente dove avevano lasciato!

Nell’esperimento in questione la CTA che funziona maggiormente, ovvero “completa l’ordine” ha proprio queste caratteristiche: è rilevante per l’utente, perché lo porta a completare un’azione che per lui era importante e, inoltre, lo riporta all’istante preciso in cui aveva lasciato.

È come quando dimenticatovi di La La Land, il vostro amico ve l’ha ricordato, vi ha fatto tornare alla mente qualcosa che per voi era rilevante; nella vostra mente il meccanismo che si è innescato è esattamente lo stesso.

“È molto importante che sappiate che più è chiaro il percorso di conversione maggiore è la probabilità di arrivare ad essa. Quindi non abbiate paura di scomporre il percorso di conversione in alcuni micro step!”

Con questi articoli noi di Landing Pages Manager cerchiamo di fornirvi quante più info possibili per arrivare a generare una landing page perfetta.

Abbiamo sviluppato un software quanto più semplice e personalizzabile possibile, ma poi tocca a voi scegliere il miglior template, organizzarlo, redigere i testi e scegliere la call to action maggiormente adatta.

In questo articolo vogliamo farvi capire quanto la scelta di una CTA piuttosto che un’altra, molto probabilmente farà la differenza. Guardatevi intorno, quanti siti concorrenti ci sono in giro? Quante distrazione un utente medio ha? È fondamentale che la call to action faccia a pieno il proprio dovere, spingere l’utente verso la conversione. Se avete letto qualche altro articolo del nostro blog, sapete bene che quello che vi consigliamo è di testare e sperimentare sempre.

Con Landing Pages Manager in maniera semplice e veloce hai la possibilità di creare delle landing modificandone solo alcune parti, come ad esempio la call to action. Testate, analizzate i risultati, che grazie all’integrazione con Google Analytics sono semplicissimi da monitorare, e traete le vostre conclusioni.

L’esperimento sopracitato riguarda una realtà aziendale di livello mondiale, che comunque sperimenta ed effettua dei test (vi lascio il link a riguardo), ed è questo che ci preme farvi capire, che “non si finisce mai di imparare”. Quanto volte avrete sentito dire questa frase? Beh è così, con Landing Pages Manager avete la possibilità di avere sempre sotto mano gli analytics delle vostre landing: valutate le KPI che maggiormente vi interessano e agite di conseguenza.

Con il nostro innovativo software (contattaci per una demo gratuita) e i consigli che trovi negli articoli del blog a ritirare l’Oscar come miglior sito ci andrai realmente…mica come La La Land!